Un’azienda toscana ha finalmente messo a punto un innovativo processo termochimico in grado di risolvere il problema dello smaltimento della vetroresina.
Oltre 50 anni fa, quando venne scoperta la vetroresina, composto formato da fibra di vetro e resina, legno e metallo vennero progressivamente messi da parte e quasi completamente sostituiti dal nuovo materiale. Le sue notevoli caratteristiche meccaniche, l’ottima resistenza, l’elasticità e la leggerezza la rendevano perfetta per costruire scafi e infatti per oltre 50 anni non è stato utilizzato altro.
Purtroppo il grande difetto della vetroresina si è visto solo nel tempo: il suo smaltimento. In questi ultimi anni sono nate molte aziende specializzate nella rottamazione delle barche ma di una barca si stima riciclabile solo il 10% dei suoi componenti, il resto viene mandato in discarica o agli inceneritori che di certo, con i loro fumi, non sono un toccasana per l’ambiente. Le alternative sono il riciclo meccanico tramite frantumazione e macinazione, caratterizzato da un alto dispendio energetico, grandi costi di manutenzione e basso valore della materia ottenuta e il riciclo chimico, attualmente studiato solo in ambito di laboratorio dato che pone dei grossi problemi di tipo ambientale ed economico.
Fortunatamente un’azienda Toscana, la Korec S.r.l., ha introdotto sul mercato un’innovazione stupefacente per il risolvere il problema del riciclo dei rifiuti in vetroresinamettendo appunto un processo termochimico innovativo, brevettato a livello mondiale, in grado di recuperare non solo fino al 99% di fibra di vetro ma persino la parte organica della vetroresina (fino all’80%) sotto forma di liquido, che miscelata con resina vergine, potrà essere nuovamente riutilizzata per la costruzione di nuovi scafi.
Questo processo non solo è vantaggioso economicamente, grazie all’abbattimento dei costi di smaltimento e alla notevole riduzione del consumo di materie prime vergini, ma è anche più sostenibile a livello ambientale rispetto alle soluzioni oggi vigenti. Infatti, durante il processo non viene utilizzata nessuna sostanza chimica pericolosa e le emissioni sono abbattute grazie all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato.
La Korec ha avviato un impianto pilota a Bergamo che sarà operativo quest’estate, con l’obiettivo di un ampliamento a livello industriale. L’obiettivo è losviluppo di un’economia circolare del settore della vetroresina, un materiale che fino ad ora ha fatto soffrire l’ambiente per la sua non riciciclabilità.